Mōryō

Mōryō

Mōryō o mizuha (魍魎, 罔両 o 美豆波), è un termine collettivo per gli spiriti delle montagne e dei fiumi, degli alberi e delle rocce, così come i mononoke che vivono in luoghi come i cimiteri, o i kappa e vari altri yōkai.

Esiste anche il termine mizu no kami per riferirsi a loro.

Originariamente sono gli spiriti della natura in Cina. Nell'Huainanzi si dice che i "mōryō hanno la forma di un bambino da uno a tre anni, sono di colore rosso scuro, hanno occhi rossi, orecchie lunghe e bei capelli".

Nel Bencao gangmu, troviamo l'affermazione che ai "mōryō piace mangiare le viscere dei morti. Quindi procedono a eseguire i "Riti di Zhou", prendono un pugnale ed entrano nella fossa della tomba dove portano la distruzione.

Nella loro vera natura i mōryō hanno paura delle tigri e delle querce e vengono chiamati 弗述.

Vanno sottoterra e mangiano il cervello dei morti, ma si dice che quando una quercia viene premuta contro il loro collo, muoiono. Questi sono quelli chiamati mōryō". Per quanto riguarda la loro abitudine di mangiare le interiora dei morti, in Giappone i mōryō sono talvolta considerati alla stregua degli yōkai che rubano i cadaveri dei morti, cioè i kasha ed esempi possono essere visto dove le storie simili a kasha sono classificate come "mōryō".

Nel saggio Mimibukuro del periodo Edo di Negishi Shizumori, un funzionario governativo di nome Shibata ha un servitore fedele che una notte dichiara: "Non sono un essere umano, ma un mōryō" e si dimette.

Quando Shibata chiede al servitore il motivo, il servitore risponde che è perché poiché ora è il suo turno di svolgere il ruolo di rubare un cadavere, deve andare in un certo villaggio.

Il giorno dopo, il servo è scomparso e ad un funerale nel villaggio da lui menzionato, si addensano improvvisamente delle nuvole scure e quando le nuvole sono scomparse, si dice che il cadavere sia scomparso dalla bara.

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